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Garda Doc, messa alla luce una nuova denominazione

Cosa ti viene in mente quando senti parlare di Lago di Garda? Il Maggiore lago italiano battezzato dai romani “Benacus”, terra di luce, panorama di montagne e colline, punto di ritrovo per escursionisti e amanti dello sport, e questa volta possiamo accontentare (anche) gli appassionati per il vino.

Qui si fonda il clima mite dell´entroterra con il paesaggio di montagna, e infatti spiego come favorisce la produzione e valorizzazione dei vini qui prodotti.

Raccontiamo un ambizioso progetto che riguarda la “riscoperta” e valorizzazione dei vini e vitigni del Lago di Garda in tutte le sue sfumature.

Presso la Dogana Veneta di Lazise, in provincia di Verona, sono state dedicate tre giornate primaverili per vivere una nuova denominazione, il Garda Doc, e spiego passo a passo come questa denominazione può beneficiare consumatori al momento del riconoscimento del vino e puntare le particolari caratteristiche di un territorio che offre vini di qualità.

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Garda Wine Stories, un appuntamento tra seminari, masterclass e approfondimenti per la denominazione e ideato allo scopo di far avvicinare appassionati e curiosi alle eccellenze enologiche del generoso terroir del Lago di Garda.

Lago di Garda, inteso sia come paesaggio e zona a vocazione turistica, sia come area produttiva dal microclima “mediterraneo” particolarmente adatto alla produzione vitivinicola.

Il Lago di Garda in una prospettiva di Luce

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E la luce, è il fattore caratteristico che rende unica l’enclave produttiva circostante il lago di Garda. Qui, in questo spazio protetto da nord verso sud dalle catene alpine e chiuso da una cornice di colline moreniche di diversa ondulazione che si sono generate nei millenni da ripetute glaciazioni, la rifrazione generata dalla superfice dell’acqua produce un effetto un ulteriore elemento che ne arricchisce il terroir: al suolo e al clima si aggiunge infatti anche la luminosità.

“ L’idea di fondo che ci accompagna da tempo è quella di creare un forte aggancio mentale che colleghi i vini del Garda Doc, le bollicine ma soprattutto i vini varietali, al comprensorio del Garda che ha tutte le carte in regola per essere nel tempo riconosciuta anche come terra di grandi vini a livello internazionale.”.

Paolo Fiorini, presidente del Consorzio

La Doc Garda una “denominazione di denominazioni”

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La Doc Garda è stata riconosciuta nel 1996, con lo scopo di valorizzare i vini varietali provenienti dalle produzioni di 10 denominazioni dell’area gardesana, tra la Lombardia e il Veneto.

Un complesso territorio su un’area di produzione collinare che circonda il Lago di Garda e si estende dalla Valtènesi alla Valpolicella, dalle rive del Mincio al capoluogo Scaligero.

La DOC Garda è nata con lo scopo di valorizzare il vino con il nome dell’uva coltivata: i considdetti vini “varietali”.
L’espressione varietali si è rafforzata dalla vendemmia 2017 con l’introduzione della spumantistica di territorio, nella libera interpretazione di metodo “italiano” e “classico”

Un panorama contraddistinto per il clima mediterraneo, unica in suo genere per in una superficie vitata di 31100 ettari idonei totali per le 10 denominazioni storiche; tra cui 3.211 ettari si dividono tra le province di Mantova e Brescia, il restante coltivati in provincia di Verona.

Sono stati ammessi alcune tipologie ammesse da disciplinare di produzione, considerando vini fermi varietali, spumanti metodo italiano, e spumanti metodo classico in cuvée.
Un’occasione per “accogliere” vitigni forse dimenticati della denominazione geografica, come il Rebo, Muller Thurgau e Riesling.

Tutela di un terroir unico nel suo genere

L’effetto del Lago di Garda e Mediterraneità

Alcuni aspetti rilevati dal agrometeorologo Luigi Mariani rilevano i benefici che il Lago possa portare alle attività vitivinicole. Alcuni effetti come la riflessione della radiazione solare, l’umidità relativa, temperature e le brezze di lago e di monte-valle che rimescolano la massa d’aria.

Questi fattori caratterizzano la zona come un clima Mediterraneo attenuato, che favorisce alla varietà e viticoltura.

Le condizioni climatiche dell’intero anfiteatro morenico sono particolarmente favorevoli alla viticoltura per l’effetto mitigante del lago.

Chi conosce ha già vissuto le brezze giornaliere durante il mattino, e che scorrono verso il nord durante il pomeriggio. Gli inverni non sono mai rigidi, e le estati non sono troppo calde.

  • Radiazione solare: meno giorni con con nebbia in inverno. Effetti di riflessione sulla superficie.
  • Umidità relativa: mitigata dalle brezze;
  • Temperatura: estremi si smorzano, aree litoranee che presentano temperature più alte in inverno e più basse in estate;
  • Venti: brezze di lago e monte-valle che rimescolano la massa d’aria mitigano i livelli di umidità relativa.

Le zone del Garda Doc

5 zone che consentono di produrre vini varietali di stile diverso e capaci di valorizzare le attitudini enologiche delle singole varietà.

Zone 1 e 2: favorevole alla produzione di vitigni medio- tardivi da destinare alla produzione di vini strutturati e longevi.

Zona 3: Maggiore equilibrio tra alcol e acidità e profilo aromatico articolato in sentori freschi, speziati e maturi

Zona 4 e 5: più idonee ai vitigni precoci, sono le più vocate alla produzione di spumanti e vini freschi, floreali e fruttati.

La Biodiversità Funzionale

La biodiversità funzionale è la parte della dell’agro eco sistema che può svolgere un ruolo utile per il controllo biologico dei parassiti.
Aumentando la complessità dei terreni aumentando la fertilità e fecondità. Adottando piante particolarmente nettarifece attirando insetti utili la polinizzazione,

Un inedito tema proposto per una disciplinare da Lorenzo Tosi, ricercatore dell’Università di Verona, per la biodiversità funzionale della vite per lo sviluppo di una viticoltura sostenibile. Biodiversità è la parola giusta che caratterizza la sensibilità nei confronti della produzione e domanda del settore. Un salto culturale con grandi vini biologici e con tecniche di coltivazioni all’avanguardia.

L’equilibrio del vigneto, inserito in un contesto climatico diventa la corretta chiave di interpretazione del nuovo sistema produttivo della denominazione, al fine di garantire vini di qualità in grado di soddisfare i gusti del consumatore contemporaneo e assicurare al viticoltore e all’intera filiera un equo ritorno economico.

 

 

Veneto, Verona


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